DIFENDERSI DAGLI AVVISI DELL’AGENZIA ENTRATE

 

 

In arrivo 300mila lettere ai contribuenti

 

L’effetto su cui punta l’Agenzia delle Entrate è indurre i contribuenti che si sono “dimenticati” di denunciare una parte dei propri redditi conseguiti nell’anno 2010 ed eventualmente a rimediarvi. E’ questo l’intento delle 300mila lettere inviate che hanno raggiunto e stanno raggiungendo i destinatari in questi giorni.

 

E’ una iniziativa che si ripete e su cui l’Amministrazione Finanziaria fa affidamento soprattutto alla luce dei risultati dell’analoga campagna “sperimentale” realizzata lo scorso anno, quando, nel mese di maggio, in base alle numerose e dettagliate informazioni presenti nelle banche dati di cui dispone, l’Agenzia aveva recapitato a circa 50 mila contribuenti un invito a rivalutare la propria posizione in considerazione delle incongruenze sorte tra il reddito dichiarato e le spese sostenute nell’anno 2009.

 

Anomalie segnalate

L’Agenzia delle Entrate ha messo in atto una attività di indagine nei confronti di quei soggetti per i quali, dalla comparazione fra le dichiarazioni 2011 e le informazioni presenti nelle banche dati dell’Amministrazione Finanziaria, risultano alcune spese apparentemente non compatibili con i redditi dichiarati.

In pratica, col foglio recapitato si avvisa il contribuente che, rispetto a quanto dichiarato 12 mesi addietro sul modello Unico o sul 730, all’Agenzia delle Entrate risultano nel 2010 uscite di denaro troppo elevate (un quinto oltre il reddito complessivo dichiarato è la soglia che fa scattare il meccanismo). Alla lettera è allegato un prospetto con le voci di spesa che hanno acceso la «spia rossa»: abitazione, mutui, acquisto di titoli, azioni, automobili, beni di lusso... Se il prospetto contiene errori «si può comunque - ancora il testo - segnalarli inviando una mail... o rivolgersi ai Centri di Assistenza Multicanale ». In caso contrario meglio per l’interessato rifare i conti e nel caso presentare una dichiarazione integrativa per regolarizzare i redditi dell’anno 2010.

 

Monitorato l’acquisto di immobili

Molte delle comunicazioni contengono nell’allegato il riferimento, tra le spese "sospette", all’acquisto di un fabbricato. La circostanza fa sorgere il dubbio che sia stato confrontato l’intero prezzo di acquisto con il reddito dichiarato di quell’anno e, quindi, ad esempio, se un contribuente ha acquistato nel 2010 un immobile per 150mila euro, il confronto sia stato svolto tra reddito denunciato nel 2010 ed i 150mila spesi. Questa circostanza è la conseguenza delle modifiche apportate all’art. 38 del D.P.R. 600/73; precedentemente infatti un simile costo sarebbe stato ripartito in cinque anni e non calcolato solo su un periodo d’imposta.

Risulteranno così come evasori tutti coloro che hanno comprato casa in quell’anno.

 

Come difendersi dalle comunicazioni

Per questi avvisi non esiste una data di scadenza e, al limite, il contribuente può anche decidere di non fare nulla. Le lettere, come sottolineato anche dai vertici dell’Agenzia delle Entrate, costituiscono dei meri inviti a valutare la congruità del proprio livello reddituale rispetto ad una serie di spese che risulterebbero dalle banche dati dell’Amministrazione Finanziaria. Una valutazione finalizzata ad una eventuale scelta di ravvedersi in relazione alla dichiarazione presentata l’anno scorso e di dichiarare con maggiore puntualità il proprio reddito per la tornata dichiarativa ormai prossima.

Il consiglio è quello di fare mente locale, raccogliere e mettere da parte i documenti attestanti le spese effettivamente sostenute (tra quelle segnalate dall’Agenzia) e comprovanti le ragioni dell’eventuale incongruità apparente tra dette spese e il reddito dichiarato.

E’ consigliabile far seguire alla comunicazione ricevuta una risposta scritta e dettagliata delle fonti finanziarie e reddituali che hanno giustificato la spesa o l’investimento.

 

Altre comunicazioni del Fisco

Altra tipologia di lettera è quella riconducibile ai controlli da "articolo 36-ter", ossia i controlli formali finalizzati a verificare la rispondenza della documentazione in possesso del contribuente alle deduzioni e detrazioni da esso indicate nella dichiarazione dei redditi negli appositi righi e quadri.

Contrariamente a quelle illustrate prima, queste comunicazioni hanno una data di scadenza: entro 30 giorni dal loro ricevimento, il contribuente deve produrre in copia tutta la documentazione che gli viene richiesta, spedendola per posta cartacea o consegnandola a mano, in busta chiusa, all’Ufficio locale competente, all’attenzione del responsabile del procedimento, il cui nominativo è espressamente indicato nella lettera medesima. Se la documentazione presentata viene considerata idonea dall’Ufficio a comprovare il diritto alle detrazioni e deduzioni indicate in dichiarazione cui la documentazione medesima si riferisce, il procedimento si chiude.

Se così invece non è, per una o più delle detrazioni o deduzioni di cui il contribuente ha beneficiato in dichiarazione, viene emesso dall’Ufficio un ulteriore avviso con la richiesta del versamento delle maggiori imposte ricalcolate, oltre alle sanzioni nella misura del 30 per cento. Se il contribuente "concilia" entro 30 giorni, la sanzione è abbattuta al 20 per cento.

 

Fac-simile di comunicazione

 

 

05/06/2012

 

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